La visione estetica del corpo rivestito da una ragnatela ha sedotto sin dal passato l’animo di stilisti, costumisti, e di donne desiderose di apparire come sensuali e pericolose aracnidi. Ho scelto per voi alcune suggestive immagini che descrivono al meglio il rapporto tra questa simbologia e l’abito, fotografie che ci raccontano di una tipologia di femminilità che segue la moda del proprio tempo, incentrata sulla caratterizzazione della donna attraverso un erotismo fatale.
The aesthetic vision of the body covered by a spiderweb has seduced the soul of stylists, costume designers, and women who yearned to appear as sensual and dangerous arachnids. I have chosen for you some suggestive images that best describe the relationship between this symbolism and the dress, photographs that tell us about a special kind of femininity that follows the fashion of one’s own time, focused on the characterization of women through a fatal eroticism.
Annie Harrington in late 800s V. Surat from Movie, 1916 Mack Sennett bathing beauties as “sirens of the sea.” c. 1920s Coles Phillips Fancy Halloween Dresses from 20s 20s spider jumpsuit
Lurex and Silk Cobweb dress from 20s:
Madeleine Vionnet – Wedding Dress – 1929- Courtesy MET Elegance from 30s in cobweb details Mae West from 30s
Helen Bennett, Spider Dress, 1939 by Horst P. Horst To the sea in 40s Spider Dress from 40s Jack Herzog 40s gown Jack Herzog from 40s New Look in Spider From 50s a Poodle Spider Skirt Glamour in optical cobweb from 1967 Stunning Spider details from Christian Dior – early 70s
John Bates at Jean Varon ‘Cobweb’ Dress – 1973 detail Swell Farewell 80s evening dress Johnny Slut from Specimen during the 80s Giorgio Armani 1990 beaded spider dress Gianni Versace jumper details from 90s John Galliano for Givenchy – Haute Couture – Spring Summer 1996 John Galliano ss 1997 Givenchy Couture by McQueen – 2000 Alice Auaa 2013-2015 Schiaparelli Spring Summer 2016
L’abito da sposa rappresenta per molte donne un indumento magico. È immaginato, disegnato, descritto sin dall’infanzia, e con lo scorrere del tempo il desiderio di indossarlo non si affievolisce ma aumenta. Per un giorno solo permette a chi lo indossa di trasformarsi nella romantica principessa di una favola, o in una seducente primadonna. Ho scelto per voi dieci icone che nello scorso secolo hanno segnato la storia del costume grazie al proprio abito nuziale, ispirando grandi stilisti o sartine che ne hanno rivisitato i modelli.
The wedding dress is a magical garment for many women. It is imagined, drawn, described since childhood, and with the passage of time the desire to wear it does not fade but increases. For one day only allows the wearer to turn into the romantic princess of a fairy tale, or a seductive primadonna. I chose for you ten icons that have marked the history of costume in the last century thanks to their wedding dress, inspiring great stylists or dressmakers who have revisited their models. English translation under each photo. Hope you will like.
L’attrice Lily Elsie nel 1911 indossò un prezioso abito realizzato da Lucile. Era in seta rosa pallido, ricamato con perline e adornato da pelliccia di ermellino.
1911. Lily Elsie strikes a pose while wearing her empire wedding dress, palest pink embroidered with pearls and trimmed with ermine. Dress was created by Lucile
2. Mae Murray sposò il presunto principe David Mdivani nel 1926. Gli abiti si accorciavano e l’attrice alla moda indossò un bellissimo vestito in chiffon bianco latte bordato di pelliccia chiara, lungo sotto il ginocchio. Al capo una cloche, le calzature erano del modello Mary Jane.
1926. Mae Murray wedding dress: amazing silk crepe little dress with white fur trim. Cloche and Mary Janes for a perfect 20s style. Iconic photo from 1926: Rudolph Valentino with Pola Negri, an amazing Mae Murray and her husband Mdivani prince
3. La principessa Maria José sposa in Italia il principe più bello d’Europa, Umberto II. Era l’8 gennaio del 1930, il principe dandy disegnò l’abito della bella Maria José che venne confezionato dalla sartoria Ventura.
Maria José of Italy with her bridal dress designed by her beautiful husband and tailored by Ventura. 1930.
Queen Maria José of Italy. Bridal dress by Ventura, 1930
Altre nozze reali, nel 1931, furono quelle tra la contessa Marina Golenistcheff-Koutouzoff e il principe Dmitrij Romanov membro della famiglia degli Zar di Russia. Il padre della sposa, che per un periodo lavorò nella casa di moda Chanel a Parigi, avrà per certo avuto un ascendente sulla scelta del bel vestito in satin indossato da Marina che, appunto, fu realizzato da Madame Coco.
Countess Marina Golenistcheff-Koutouzoff in Chanel satin bridal dress, 1931
4. L’attrice Linda Christian, nel 1949, sposò l’attore Tyron Power. L’abito è da sempre ritenuto come uno tra i più belli mai realizzati, fu cucito per lei dalle Sorelle Fontana, a Roma. Grazie a questa creazione l’atelier Fontana ebbe un successo internazionale.
Actress Lynda Christian with Tyron Power in 1949. Iconic dress made by Sorelle Fontana, Rome, 1949
5. L’attrice Grace Kelly, nel 1956, indossò un abito passato alla storia. Realizzato dalla sua costumista Helen Rose segnò per Grace il passaggio dal mondo del cinema a quello della nobiltà, come in favola la bellissima attrice divenne una principessa.
In 1956 Grace Kelly worn her bridal dress made by Helen Rose, becoming a princess.
6. Jackie Kennedy, nel 1968, sposò in seconde nozze l’armatore greco Aristotele Onassis. Il miniabito fu creato dallo stilista italiano Valentino.
7. La modella Marisa Berenson, per le sue nozze con James Randall, sfoggiò un look Gipsy – Chic firmato Valentino. Era il 1976.
8. Era il 1981 e il suo fu il matrimonio più atteso e discusso del tempo, Lady Diana sposò il principe Carlo in un opulento abito bianco con un lungo strascico di 8 metri. L’abito, barocco e prezioso, fu realizzato da Elisabeth e David Emanuel.
Lady Diana bridal dress. 1981, made by Elisabeth e David Emanuel
9. Nozze principesche con un abito ispirato a quello di Lady D per la cantante Mariah Carey. Nel 1993 sposò Tommy Mottola indossando un vestito Vera Wang da $25.000.
1993: Mariah Carey worn a dress inspired by the ones of Lady D
10. Kate Middleton chiese a Sarah Burton di ispirarsi all’abito indossato da Grace Kelly per quello del giorno delle proprie nozze con il principe William. Era il 2011.
In 2011 Kate Middleton worn her bridal dress inspired by the ones of Grace Kelly
Alla lacerazione degli indumenti, accuratamente scelti e rielaborati, corrisponde uno squarcio esistenziale. L’abito per la cultura #Punkdiviene lo strumento per evidenziare la propria immagine e il conseguente rifiuto di appartenenza alla classe borghese.
Una prima forma di Anti-Moda che suo malgrado di lì a pochi anni finirà col trasformarsi in una tendenza glamour, confermandosi nel tempo come un classico in perpetua rielaborazione.
Racconto di questa generazione nel mio libro “Il Macabro e il Grottesco nella Moda e nel Costume“. Edz Progedit 2017. In uscita a breve, acquistabile anche attraverso questo link:
The laceration of carefully selected and reworked garments corresponds to an existential break-up. Thanks to Punk culture, garments becomes the instrument to highlight boys and girls images and the consequent refusal to belong to the bourgeois class. It is a first form of Anti-Fashion, which in spite of a few years will become a glamorous trend, confirming nowadays as a classic in perpetual rework. I wrote about this this generation in my book “Macabre and Grotesque in Fashion and Costume“. Edz Progedit 2017. Outbound release, also available here:
E’ iniziata ieri la settantesima edizione del Festival del cinema di Cannes, dedicata all’attrice italiana Claudia Cardinale. Per l’occasione sono stato ospite di Michele Cucuzza e Mary De Gennaro nel salotto di Buon Pomeriggio. Ho analizzato per i telespettatori i look che hanno segnato, a mio avviso, la storia della kermesse grazie alla raffinatezza e alla bellezza di abiti e indossatrici. Non mancano anche alcuni outfit che hanno generato scandalo. Ecco qui la mia ricerca storica.
Me on Italian Tv talking about Cannes Film Festival in Fashion and Costume History.
Here’s my special research for you. Hope you will like.
1955: l’attrice Grace Kelly è al festival dove incontra il principe Ranieri di Monaco.E’ colpo di fulmine, dopo un anno si sarebbero sposati.
1955: actress Grace Kelly is at the festival where she meets Prince Ranieri of Monaco.It’s love at first sight, after a year they would get married.
Lo stesso anno Sophia Loren è ospite del Festival, e porta con sé una ventata di italianità. Curve giunoniche e abito principesco in pizzo e tulle di seta.
The same year Sophia Loren is a guest of the Festival, and brings with it a breath of Italianness. Junoesque curves and princely dress in lace and silk tulle.
Nel 1957 Elizabeth Taylor si presenta al Festival come una regina. Al bellissimo abito la diva dagli occhi viola abbina una tiara del 1880 in platino e diamanti, regalo del marito Mike Todd.
In 1957 Elizabeth Taylor looks as a queen. At the beautiful dress the purple eyed diva combines a tiara from 1880 in platinum and diamonds, a gift from her husband Mike Todd.
1963: la bellissima Claudia Cardinale è al festival dove presenta “Il Gattopardo”, e desta scandalo quando si presenta con un ghepardo al guinzaglio.
1963: the beautiful Claudia Cardinale is at the festival where he presents “Il Gattopardo”, and causes a scandal when he presents a cheetah on a leash.
La bellezza e la classe di Catherine Deneuve & David Bailey, Festival di Cannes, 1966
It was 1966 and the young and beautiful Catherine Deneuve was togheter with David Bailey at Cannes Film Festival
Nel 1974 la cantante e attrice Jane Birkin indossa un bellissimo abito scuro in seta con piume di marabù. Eccentrica e dall’animo sovversivo abbina al bel vestito una maxi borsa modello cestino in paglia. Per la seconda serata invece sceglie un abito in stile anni ’20, ricamato con paillettes. Davvero bellissimi entrambi, ma quella borsa proprio no.
In 1974 the singer and actress Jane Birkin wore a beautiful dark silk dress with marabou feathers. Eccentric and with a subversive soul, it combines the beautiful dress with a large straw basket model bag. For the second evening he chooses a 1920s-style dress embroidered with sequins. Really beautiful both, but that bag just not.
Catherine Walker realizza il bellissimo abito in seta per la principessa Diana. Era il 1987, il vestito verrà venduto all’asta nel 2011 per 132.000 $
Catherine Walker makes the beautiful silk dress for Princess Diana. It was 1987, the dress will be auctioned in 2011 for $ 132,000
E destò scandalo la supermodella Eva Herzigova quando nel 1996 si lasciò fotografare con indosso un outfit bondage. Hot pants e corpino in latex con borchie, stivali in vernice, frustino e bracciali in stile punk. Stupenda.
And the supermodel Eva Herzigova aroused scandal when in 1996 she let herself be photographed wearing a bondage outfit. Hot pants and latex bodice with studs, patent leather boots, whip and punk style bracelets. Wonderful.
Sophie Marceau non avrebbe mai immaginato che il suo semplicissimo, e anonimo, abitino avrebbe regalato un tale imprevisto quando la spallina non resse e lasciò vedere al pubblico un piccolo seno nudo.
Sophie Marceau could never have imagined that her very simple, anonymous, little dress would have given such an unexpected event when the strap did not stand and let the public see a small naked breast.
Un quadro familiare straordinario per una diva bellissima. Angelina Jolie in Emanuel Ungaro. Anno 2008.
An extraordinary family picture for a beautiful diva. Angelina Jolie in Emanuel Ungaro. Year 2008.
Favoloso l’abito Versace indossato da Milla Jovovich durante l’edizione del 2008.
Fabulous Versace dress worn by Milla Jovovich during the 2008 edition.
Come una Dea: Linda Evangelista in Lanvin. Cannes 2008
As a Goddess: Linda Evangelista in Lanvin. Cannes 2008
Versace veste anche Uma Thurman, edizione 2011 e 2015.
Versace also wears Uma Thurman, 2011 and 2015 edition.
Testimonial di Dior, la supermodella e attrice Charlize Theron sfoggia un elegantissimo abito giallo nel 2015, e un tuxedo dal sapore maschile non 2016: quando alla bellezza non serve altro.
Dior’s testimonial, supermodel and actress Charlize Theron shows off an elegant yellow dress in 2015, and a masculine tuxedo in 2016: when beauty does not need anything else.
Eva Herzigova, ieri sul red carpet in Cavalli
Eva Herzigova, yesterday on the red carpet in Roberto Cavalli (edt 2017)
Mistero, ambiguità e seduzione sono peculiarità che appartengono a molte tra le star del cinema. Da sempre, e con molta frequenza, la loro immagine conturbante è amplificata grazie all’utilizzo di veli che ricoprono il volto, conferendo carisma e magnetismo.
Il drappo di una veste, per merito del cinema e della fotografia, ha perso la funzione di mero rivestimento del corpo per esibire lo stesso con sensualità, svelandolo in segreto. Non più tessuto utile a coprire, bensì pizzo, rete, seta adoperati per svestire i soggetti fotografati, lasciando immaginare allo spettatore fattezze, carattere, atmosfere inattese e maliziose.
Lo sguardo dell’icona giunge a noi filtrato dal lembo di un tessuto prezioso, la cui grana seduce e mantiene le distanze dal piacere accennato, che resta in ombra.
Ecco alcune immagini che ho raccolto.
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Often the provocative image of Diva is amplified by the use of veils that cover her face, conferring charme and mistery. Thanks to the cinema and photography, this garment lost its only function of dress to exhibit the body with sensuality, unveiling a secret. No more useful fabrics to cover, but lace, net, silk used to undress the actress in movies and pictures, leaving viewers to imagine the features, character, atmospheres.
Gloria Swanson by Edward Steichen, 1924 Gloria Swanson by Ellen Graham Lili Damita, 20s Joan Crawford by Ruth Harriet Louise, late 20s Brigitte Helm, 1927 Anna May Wong, Limehouse Blues, Travis Banton, 1934 Anna May Wong, 1934 Jean Harlow, 30s Bette Davis, 30s Marlene Dietrich, 1940, John Engstead Marlene Dietrich, “Just a Gigolo” 1978 Frances Farmer early 40s Ava Gardner, 40s Lana Turner, 40s Vivien Leigh by Ceceil Beaton, Vogue, 1944 Gina Lollobrigida, 50s Audrey Hepburn, Ealing Studios, London, 1951 Audry – Givenchy, “How to steal a Million”, 1966 Capucine, Guy Arsac, 1953 Marilyn Monroe by Bert Stern, 1962 Marilyn as a Virgin? Sophia Loren, early 60s Sophia Loren with veil turban Virna Lisi, “Oggi, domani e dopodomani”, 1965 Brigitte Bardot, early 70s Romy Schneider, 1974, Le Trio Infernal Silvana Mangano, “Gruppo di famiglia in un interno”, 1974 Elizabeth Taylor, 70s Catherine Deneuve, The Hunger, 1983 Joan Collins, 80s Charlize Theron Julianne Moore, “The end of the affair”, 1999 Marion Cotillard by Ellen von Hunwerth Angelina Jolie Cate Blanchett by Patrick Demarchelier Cate Blanchett Kirsten Dunst Keira Knighltly, “The edge of love”, 2008
La Moda corre, corre sempre più veloce ad anticipare se stessa. A meno di un mese da Natale si svolgono le sfilate che ci lasciano sbirciare tra le proposte relative al prossimo inverno. Chanel il 5 dicembre ha presentato al Ritz di Parigi la sua Pre-Fall.
Le modelle hanno presentato la collezione camminando tra arredi sfarzosi, tessuti pregiati e sfavillanti che rimandavano alle atmosfere degli anni ’20 e ’30, quando quelle sale erano affollate da star del jet-set internazionale. Molti i personaggi noti che si sono prestati come testimonial per il marchio, tra loro la modella Cara Delevingne, il cantante Pharrell, Lily-Rose Depp e Sofia Richie.
Su una base musicale che evocava sonorità anni ’80 le modelle hanno sfoggiato preziosi abiti e tailleur ricamati. Il make up è semplice, i gioilelli dei grandi classici, spiccano le fascette nere legate alla gola. Le acconciature non elaborate sono impreziosite da grandi fiori tanto cari a Billie Holiday, abbinati a velette a macro rete.
Billie Holiday
L’impressione generale è quella di assistere ad un mix di stili che vede in linea più generale il trionfo di un revival degli anni ’70 e ’80. La lunghezza delle gonne è per lo più sotto il ginocchio o alla caviglia. Al di sotto degli abiti imperano stivali cuissardes in pelle magenta o nera. Presenti anche calzature dorate in stile Mary Janes, di impronta anni ’20. Le tinte sono tutte monocromatiche, virano dal beige all’oro, dal carminio al nero e pervadono lo spettatore di profumo, lusso, voluttà. Le linee sono decise, aiutano in questo senso le ampie spalline al di sotto delle giacche strutturate e degli ampi cappotti a quadri, dalla silhouette 70s. Sui tessuti imperano ricami dorati e pailettes che se non ci fanno proprio pensare alla Old Hollywood ci rimandano almeno indietro ai tempi della Disco. Così i pantaloni si fermano aderenti al ginocchio, brillanti come le giacche, o si fanno neri, lunghi e assai svasati sul fondo.
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Fashion runs faster and faster to anticipate itself. Less than a month from Christmas fashion shows leave us peek through the proposals for the next year winter. Two days ago Chanel presented his Pre-Fall at the Ritz Hotel in Paris.
The models presented the collection by walking between rich furnishings, fine and sparkling fabrics that harked back to the atmosphere of the ’20s and’ 30s, when the halls were crowded with stars of the international jet-set. Many celebrities as a testimonial for the brand: among them the model Cara Delevingne, the singer Pharrell, Lily-Rose Depp and Sofia Richie.
On a musical base that evoked sounds from 80s the models showed precious embroidered dresses and suits. The make up was fresh and simple, great classics jewels, stand out the black bands tied to the throat. Not elaborate hairstyles was decorated with large flowers so dear to Billie Holiday, combined with veils on a macro network.
The general impression is to attend a mix of styles that sees more generally the triumph of a revival from the ’70s and’ 80s fashion. The length of skirts is mostly below the knee or ankle. Underneath the clothes reign cuissardes boots in magenta or black leather. Also present golden shoes “Mary Janes” in 20s style. The colors are all monochrome, change color from beige to gold, from crimson to black and perfume pervade the viewer, luxury, voluptuousness. The lines are decided, help in this regard the wide straps below the structured jackets and coats to large paintings, from the 70s silhouette. On fabrics reign gold embroidery and sequins that refer us back to the time of Disco. So the pants stop participating in the knees, shining like the jackets, or becomes blacks, long and very flared at the bottom.
Among the tissues, beyond the embroidered wool is leather, velvet in dark tones, from brown to burgundy. Blouses are romantic, lace, ruffled important from Edwardian style and in contrast to the wide wool scarf so hippie chic. For the evening clothes are knitted and in maxi shape, minimal and glittered, presented in cool colors.
The evening offers a great revival that ranges from the 20s, with long black dresses decorated with feathers as in the end of ’30, through blacks dressed in transparent silk decorated with tone on tone polka dots and colorful flower embroideries. Tacky, in my opinion, the choice of combining a down jacket in technical fabric in an elegant black tulle dress, perhaps the model thought the same.
tute in pelle lucida, fetish chic, di impronta 70s
Tra i tessuti oltre la lana ricamata è presente la pelle, il velluto nei toni scuri, dal marrone al bordeaux. Le camicette sono romantiche, in pizzo, con ruches importanti dal sapore edwardiano e in contrasto netto con gli ampi sciarponi hippie chic. Per la sera gli abiti in maglia sono maxi, minimali e glitterati, presentati in colori freddi.
La gran sera offre un revival che spazia dagli anni ’20, con abiti decorati da lunghe piume nere, alla fine dei ’30, attraverso vestiti neri in seta trasparente decorata con pois tono su tono e ricami di fiori colorati. Di cattivo gusto, a mio avviso, la scelta di abbinare un piumino in tessuto tecnico a un elegante abito di tulle nero, forse anche la modella pensava lo stesso.
il piumino è abbinato a un elegante abito da sera
Altre immagini dalla passerella:
Il tailleur, un classico Chanel, abbinato alle calzature Mary Janes I maxi cappotti che segnano il punto vita Stivali alti al ginocchio o sopra, lo stile è fine 70s Monocromie per lunghi abiti abbinati a lunghe sciarpe hippie chic Un gusto ispirato alla moda di fine anni ’30 Come un moderno disegno di Barbier
La tendenza hairstyle per questo autunno-inverno è segnata dal ritorno a stili provenienti dal passato, rivisitati opportunamente da grandi stilisti dell’acconciatura. Così compaiono in passerella alcuni trend che sono stati subito adottati da star del mondo della musica e del cinema.
Un mix di stili offre a tutti la possibilità di scegliere il proprio look senza risultare fuori moda, si passa così da hairstyles caratterizzati da onde strette wet effects in chiave anni anni ’30 a volumi meno rigidi ottenuti con frisè anni ’70 e ’80. Sempre attuali gli chignon il cui effetto è “sporco” ossia disordinato, insieme alle onde più morbide presentate da Dior attraverso la supermodella Eva Herzigova in perfetto stile Grace Kelly (Dreamskin Perfect Skin Cushion SPF 50 ). In auge anche le beach waves e le acconciature afro anni ’70 proposte da Gucci, non mancano i rimandi fine ’60 con lo stile Hippie Chic. Sofisticate le rivisitazioni delle pieghe anni ’40 viste sulle passerelle di Gareth Pugh e di Kenzo, donano a chi le indossa un allure romantica e giocosa, perfetta per un look da pin up. Vediamo insieme alcune immagini significative, con le relative descrizioni.
The hairstyle trend for this fall-winter is marked by the return to styles from the past, suitably revisited by great stylists of the hairstyle. On the catwalk there are some trends that have been immediately adopted by the stars of the music and cinema world. A mix of styles offers everyone the possibility to choose their look without being out of fashion, thus moving from hairstyles characterized by tight waves effects in key years’ 30s to less rigid volumes obtained with frisè years ’70 and ’80. The chignons are always up-to-date with the effect of being “dirty” or disordered, together with the softer waves presented by Dior through the supermodel Eva Herzigova in perfect Grace Kelly style (Dreamskin Perfect Skin Cushion SPF 50). The beach waves and the afro-like afro hairstyles proposed by Gucci are also in vogue, as are the late 60s references to the Hippie Chic style. Sophisticated reinterpretations of the ’40s folds seen on the catwalks of Gareth Pugh and Kenzo, give the wearer a romantic and playful allure, perfect for a pin-up look. Let’s look at some significant images together with their descriptions.
30s restyling: Marc Jacobs wet waves for a Modern Gothic Look Lady Gaga @ Marc Jacobs, wet waves hairdress
Romantic Rètro: Dior show Eva Herzigova as a modern Grace Kelly Knots Now by Céline fw 2016 2017
Knots Now in late 30s style by Dior fw 2016-2017 80s classic revival by Valentino. Chic Knots Now fw 2017-2017 Hippie Chic waves by Versace fw 2016-2017 70s hippie chic revival by H&M studio 70s Glam Hairstyle by Gucci fw 2016-2017 Modern 70s frisè by Gucci fw 2016-2017 Wet Effects 30s waves by Stella McCartney fall 2016-2017 Wet waves from Salvatore Ferragamo fall 2016-2017 late 80s Ripple Effects by Prada fall 2016-2017 Late 80s Volume by Jeremy Scott fw 2016-2017 80s rock look by Topshop Unique fw 2016-2017 80s Punk Makeup and 40s Hairstyle by Kenzo fw 2016-2017 Gareth Pugh fw 2016-2017: Modern Pin Up Gareth Pugh fw 2016-2017 in love with victory rolls
Sono stato più volte ospite del programma tv BUON POMERIGGIO, condotto da Michele Cucuzza e Mary De Gennaro. Insieme a me, in studio, Rita Dalla Chiesa. Con lei ho chiacchierato circa le tendenze della moda per questo autunno-inverno, tra revival di elementi provenienti dal passato, grandi classici evergreen, nuove proposte.
L’orientamento in genere è quello che vede un mix di stili vintage rielaborati in chiave moderna. Gli anni ’70, dopo un periodo di oblio, tornano a fare furore sulle passerelle. Gucci rielabora quel decennio sponsorizzando la propria collezione con un video che ricorda le atmosfere del film “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”, ma anche David Bowie, la Disco, il Glam.
Gucci Gucci, stampe fiorate e influenze 70s
Le giacche sono slim e colorate. I maxi dress lunghi alla caviglia, le maniche ampie chiuse al polso, flounce e ruches sulle pettorine sono presenti qui e là nelle passerelle più eleganti.
Rita mi ha chiesto quale siano i capi che possiamo utilizzare nonostante provengano da stagioni trascorse.
Le ho risposto che la camicia bianca, capo iconico della casa di moda Gianfranco Ferré, è un grande classico e può essere utilizzata sia in versione slim che over. Insieme a questa intramontabile il tubino nero, che dagli anni ’20 cavalca indenne l’onda dell’eleganza, confermandosi ancora come un classico intramontabile.
Dagli anni ’80, oltre ai make up dai colori accesi e dalle linee grafiche, tornano alla moda gli orecchini abbinati tra loro con differenze nel design e nella grandezza. Tra gli accessori è proposto anche l’utilizzo di una doppia borsa, una più piccola e l’altra più grande, portate insieme e abbinate al cappotto e alle calzature.
In studio mi chiedono quali abiti vintage possano essere ritenuti alla moda questo inverno.
Senza dubbio un must è il cappotto cammello, classico della casa di moda Max Mara e proposto in differenti nuances di colore e diversi tagli sartoriali che lo rielaborano virando da un sapore ominile a silhouette che disegnano con eleganza il corpo di chi lo indossa.
Chanel fw 2016
Vintage, anni ’70, anche la tendenza checked sui cappotti e sui grandi paltò. Allo stesso decennio appartiene il design degli occhiali da sole, grandi, enormi, rotondi o rettangolari. Sono impreziositi da vistose catene, alla moda anche le lenti specchiate.
In auge il ritorno agli stivali Cuissardes, lanciati da Brigitte Bardot negli anni ’60 e già riproposti da Julia Roberts nel film Pretty Woman. Sono preziosi quelli ricamati con fiori, romantici anche le varianti in broccato e con ruches. Più strong quelli animalier e in pelle lucida.
Emilio Pucci Marc Jacobs
Proposte che provengono da influenze rock-punk anni ’80 segnano ovunque il revival del chiodo e del giubbino in denim, entrambi i capi sono impreziositi da toppe patchwork, zip e paillettes. Sempre 80s il revival delle spalline, costruiscono un’estetica decisa e disegnano le spalle in nuove geometrie. Le calze tornano ad essere utilizzate, finalmente, e per questa stagione sono realizzate in maglia, come durante gli anni ’70.
Pois, giubbotti in pelle, gusto rock punk da Saint Laurent
Abito a strisce, cinturone anni ’80, grande ecopelliccia blu con spalline. Saint Laurent
Per la sera gli abiti sembrano provenire dagli anni ’30 e dal guardaroba indossato da Keira Knightleynel film Espiazione. Tinte pastello e oro colorano lunghi abiti tagliati in sbieco, che scivolano languidi e sinuosi sul corpo. Sempre dal gusto anni ’30 provengono le grandi stampe di orchidee stilizzate che compaiono micro o davvero enormi.
Preziosi ricami firmati Dior in stile Schiaparelli anni ’30 Dolce & Gabbana Chanel
Il trend dei colori vuole in linea generale il trionfo minimal 90s del tinta unita, le sfumature di maggior tendenza sono quelle fredde, dal panna al al beige, insieme al giallo che vira dal limone al mostarda. Sempre attuale il color fango per un effetto nude look oltre all’autunnale cognac. Compaiono toni gelidi come il celeste squalo o brillanti e misteriosi come il verde smeraldo. Il total look si veste anche di un vibrante rosa shocking.
A questa tendenza si affiancano stampe di fiore e botaniche, disegni rétro che riprendono antiche tappezzerie e vecchie carte da parati.
Comme Des Garcons Comme Des Garcons Comme Des Garcons
I colori sono metallici nelle stampe che rielaborano Kandinsky. Ritornano anche le righe, le geometrie optical e quelle in stile punk con stampe animalier care a Yves Saint Laurent durante gli anni ’80.
Stampe diverse, fiori e optical da Gucci Optical e geometrie firmate Chanel
Come ho detto in trasmissione, le regole della moda cessano di avere importanza quando incontrano il buon gusto. Consiglio dunque di indossare quel che meglio armonizza la propria fisicità, facendoci sentire a proprio agio. E’ importante creare un proprio stile, viverlo con disinvoltura e con semplicità: “less is more“.
Seguo la moda da un punto di vista assai particolare. Non mi lascio stupire dalle mediocri creazioni realizzate per generare stupore fine a se stesso. Lo studio delle mode del passato mi permette spesso di riscontrare – come è giusto che sia – “lieson” tra mode contemporanee con altre provenienti da polverose passerelle ormai quasi del tutto dimenticate.
In questo caso tuttavia non posso esimermi dal mostrarvi quanto per la collezione Jeremy Scott ss 2016 non si tratti più di ispirazione, ma di qualcosa che a mio avviso è più simile a una brutta, bruttissima copia di creazioni ideate dai mostri sacri della moda dagli anni ’60 al 2014.
Nella passerella ho visto Enrico Coveri con i suoi disegni pop a contrasto, le sue paillettes, i suoi rosa shocking vibranti molto Barbie.
Enrico Coveri, colori e disegni
Ho rivisto copie per nulla esaltanti degli abitini a trapezio proposti da Courreges nella seconda metà dei 60s, oltre che spunti attinti dalla mitica Mary Quant con i suoi colori accesi provenienti dal mondo dei cartoon (anche la borsa con la margherita è presente all’interno della collezione J. S.)
Courreges nei ’60. Abito dalla linea a trapezio che fu ripresa anche da Gianni Versace nella metà degli anni ’90 il “marchio” di Mary Quant colorate calze a pois Mary Quant – anni ’60 Abito Paco Rabanne fotografato da Guy Bourdin for Mademoiselle, 1966
Ho rivisto ancora una volta i sequin dress realizzati con dischi in rhodoid come quelli ideati da Paco Rabanne 50 anni fa, riproposti negli anni a seguire da tanti altri geni della moda (tra cui Fiorucci e Coveri)
Abiti in stile Rabanne reinterpretati da Elio Fiorucci – 1979 ca Enrico Coveri ss 1990
Disegni e cromie pop art prese da Warhol a Roy Lichtenstein (che grande novità), si alternano a cromie tipiche del periodo 1967-1969, rivisitate da Fiorucci anni dopo (con tanto di parrucca cotonata color platino)
il Pop di Fiorucci e l’acconciatura cotonata Contrasti Pop in questo abito A-Line anni ’60 Abito Optical anni ’60 il Pop di Roy Lichtenstein abbinato a pois, siamo nel 2014 – Tommy Ton Stampe Pop Art, come in un fumetto. Camicia Vintage anni ’80 Stampe Pop e Pois per Gianni Versace, anni ’80 la Pop Art di Gianni Versace Roy Lichtenstein
Non mancano i crop top corti abbinati a mini in tinta unita come quelli creati da Gianni Versace nel 1995, presa da lui anche l’ispirazione (a mio avviso) per gli abiti neri (1992) e le minigonne plissé con stampe colorate.
le mini di Gianni Versace – 1991 Stringato, ma anche con zip. Gianni Versace fw 1991
E poi Gigi Hadid indossa una terribile copia del top ideato da Jean Paul Gaultier sul finire degli anni ’80.
Madonna nel suo tour vestita da Jean paul Gaultier – 1989/1990 Jean Paul Gaultier
Non manca qualcosa dall’archivio delle straordinarie Sorelle Fontana…guardate la lavorazione del tessuto, qui siamo nel 1968.
Sorelle Fontana 1968
Le acconciature sono prese dagli anni ’60, e furono proposte identiche già nel 1992 quando vennero poi ridimensionate nei volumi per essere indossate da Cindy Crawford o Pamela Anderson.
Jean Shrimpton negli anni ’60 Cindy Crawford nel 1992
Top come JPG, gonna come Versace come Versace come Rabanne stampe pop art e gonne in lurex come Versace Sorelle Fontana…OOooops Jeremy Scott abitino a trapezio con stampe pop