Seguo la moda da un punto di vista assai particolare. Non mi lascio stupire dalle mediocri creazioni realizzate per generare stupore fine a se stesso. Lo studio delle mode del passato mi permette spesso di riscontrare – come è giusto che sia – “lieson” tra mode contemporanee con altre provenienti da polverose passerelle ormai quasi del tutto dimenticate.
In questo caso tuttavia non posso esimermi dal mostrarvi quanto per la collezione Jeremy Scott ss 2016 non si tratti più di ispirazione, ma di qualcosa che a mio avviso è più simile a una brutta, bruttissima copia di creazioni ideate dai mostri sacri della moda dagli anni ’60 al 2014.
Nella passerella ho visto Enrico Coveri con i suoi disegni pop a contrasto, le sue paillettes, i suoi rosa shocking vibranti molto Barbie.
Ho rivisto copie per nulla esaltanti degli abitini a trapezio proposti da Courreges nella seconda metà dei 60s, oltre che spunti attinti dalla mitica Mary Quant con i suoi colori accesi provenienti dal mondo dei cartoon (anche la borsa con la margherita è presente all’interno della collezione J. S.)

Courreges nei ’60. Abito dalla linea a trapezio che fu ripresa anche da Gianni Versace nella metà degli anni ’90

il “marchio” di Mary Quant

colorate calze a pois Mary Quant – anni ’60

Abito Paco Rabanne fotografato da Guy Bourdin for Mademoiselle, 1966
Ho rivisto ancora una volta i sequin dress realizzati con dischi in rhodoid come quelli ideati da Paco Rabanne 50 anni fa, riproposti negli anni a seguire da tanti altri geni della moda (tra cui Fiorucci e Coveri)

Abiti in stile Rabanne reinterpretati da Elio Fiorucci – 1979 ca

Enrico Coveri ss 1990
Disegni e cromie pop art prese da Warhol a Roy Lichtenstein (che grande novità), si alternano a cromie tipiche del periodo 1967-1969, rivisitate da Fiorucci anni dopo (con tanto di parrucca cotonata color platino)

il Pop di Fiorucci e l’acconciatura cotonata

Contrasti Pop in questo abito A-Line anni ’60

Abito Optical anni ’60

il Pop di Roy Lichtenstein abbinato a pois, siamo nel 2014 – Tommy Ton

Stampe Pop Art, come in un fumetto. Camicia Vintage anni ’80

Stampe Pop e Pois per Gianni Versace, anni ’80

Roy Lichtenstein
Non mancano i crop top corti abbinati a mini in tinta unita come quelli creati da Gianni Versace nel 1995, presa da lui anche l’ispirazione (a mio avviso) per gli abiti neri (1992) e le minigonne plissé con stampe colorate.

le mini di Gianni Versace – 1991

Stringato, ma anche con zip. Gianni Versace fw 1991
E poi Gigi Hadid indossa una terribile copia del top ideato da Jean Paul Gaultier sul finire degli anni ’80.
Non manca qualcosa dall’archivio delle straordinarie Sorelle Fontana…guardate la lavorazione del tessuto, qui siamo nel 1968.
Le acconciature sono prese dagli anni ’60, e furono proposte identiche già nel 1992 quando vennero poi ridimensionate nei volumi per essere indossate da Cindy Crawford o Pamela Anderson.

Jean Shrimpton negli anni ’60
No responses yet