Dalle ultime passerelle milanesi un breve percorso che congiunge alcune creazioni contemporanee al mood della Pop Art, della Strada, della Moda del Passato.
Moschino fa sfilare le sue modelle all’interno di quello che sembra essere un autolavaggio. Abiti-spazzoloni e indossatrici che imitano male il passo indiavolato che fu di Pat Cleveland.
Modelle che ci fanno – solo – immaginare di aver abbandonato l’esclusività di una passerella per infilarsi dentro abiti-divise normalmente indossati da chi si occupa della manutenzione stradale.
Sfilano per lui anche ragazze che indossano creazioni decorate con paillettes a motivi Pop, un po’ come quelli presentati da Gianni Versace nel 1990:
Già nel 2014 Christopher Kane aveva presentato qualcosa di simile:
Prima ancora ci avevano pensati altri, nel 2013 a riproporre questo mood fu la volta di Tom Ford:
Per il giorno e per la sera Jeremy Scott-Moschino rispolvera linee a metà tra i primissimi anni ’90 e gli anni ’50. Il riferimento a quest’ultima decade é lapalissiano rispetto allo stile Dior, da Chrtistian a Galliano, di pochi anni fa, ma non manca qualche richiamo a Charles James:
Sempre presenti – anche all’interno della collezione presentata da Jeremy Scott (vedi post) per l’ omonimo brand, le infinite e ormai ripetitive copie di Andy Warhol e Liechtenstein, con abiti dalle stampe pop art di cui si é preso il senso artistico:
Preda di questa facile produzione anche Au Jour le Jour che presenta abiti e accessori sponsor del detersivo Dash .
Non siamo più negli anni ’50 però.
Queste le creazione artistiche in origine…:
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