Vi chiedo di leggere con attenzione quel che segue, alla luce di quanto ha detto Gene Gnocchi in prima serata su La Sette, circa l’immagine di un Maiale che rovistava tra i rifiuti: “quel maiale si chiama Claretta Petacci”. Quanto segue – parlo da storico – è tutto vero, ed è tratto dalla didascalia della stessa immagine che ho inserito nel mio libro, che mi auguro decidiate di leggere, anche perché contiene numerosi altri dettagli.
Lo trovate qui, cliccando sulla foto potrete leggere la scheda. 

 

 

 

 

 

luciano lapadula il macabro e il grottesco nella moda e nel costume claretta petacci mussolini piazzale loreto

Piazzale Loreto, Milano, 29 aprile 1945.

Il corpo di Claretta Petacci è quello centrale,
appeso per i piedi alla putrella metallica di un chiosco di benzina illuminato dall’orrore. La corda le attanaglia le caviglie, le gambe sono ancora velate dalle calze di seta, fermate dalle eleganti giarrettiere. Le mani sono socchiuse e le unghie smaltate di color rosa pallido. Il tailleur scuro e insanguinato si abbassa lasciando scoprire la camicetta sporca di fango e macchiata di sangue. È sbottonata sino a metà del petto che appare alla folla nel suo giovane fulgore. La partigiana detta “Carla la bionda”, in un gesto di pietà, cedette la sua spilla ai propri colleghi per fermare la gonna di Claretta che una volta a testa in giù svelò il pube nudo. Il perché non indossasse le mutandine non si è mai scoperto. Forse uno stupro, oppure una necessità della donna uccisa mentre aveva il ciclo. Alcuni testimoni raccontarono che un partigiano, una volta morta, le strappò le mutandine per feticismo.

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Milan, Loreto Sqare, 26 Apr 1945

Claretta Petacci’s body is in the middle, hanging by the feet of the metal beam of a horror-lit petrol kiosk. The rope grips the ankles, the legs are still veiled by silk stockings, stopped by elegant garters. Her hands are ajar and her nails are pale pink. The dark and bloodied suit goes down to reveal the bloody mud-stained blouse. It is unbuttoned to the middle of her chest, which appears to the crowd in her youthful glow. The partisan called “Carla the blonde”, in a gesture of pity, gave her brooch to her colleagues to stop the skirt of Claretta that once upside down revealed the naked pubes. The reason why she did not wear her panties was never discovered. Perhaps a rape, or a necessity of the woman killed while she was on the cycle. Some witnesses told how a partisan, once dead, tore her panties for fetishism.

 

From my book:

“The Macabre and Grotesque in Fashion and Costume History”

SHOP: “The Macabre and Grotesque in Fashion and Costume History”

 

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