I racconti  biografici delle sante sono sovente colmi di dettagli che sembrano provenire da un raccapricciante libro sadomaso. Questi testi erano in passato redatti per lo più da uomini, e leggendoli è quasi obbligatorio riflettere se si tratti di pura agiografia o qualcosa che sfiori addirittura la pornografia anticipando i testi sadiani.

Si esprime in molti di questi racconti,  l’estrema attenzione per il corpo e per le mortificazioni a questo inflitte. Sono accuratamente descritte umiliazioni che rivestono espliciti connotati sessuali utili a sottolineare il percorso che conduce indenne la martire al preservare la propria verginità sino alla morte.

Trattasi di un’estasi proveniente dal dolore che dovrebbe assumere la funzione di spingere i fedeli all’emulazione di questi gesti che inondano di piacere la sofferenza. Il caso a mio avviso più emblematico rispetto a questo percorso è quello di Santa Margherita Maria Alacoque, monaca che temeva malattie e sporcizia.

Dopo una delle sue visioni mistiche – cito dalle cronoche dell’epoca – l’allora suor Margherita Maria, preda degli spasmi, venne portata dalla Madre Superiora, davanti alla quale si inginocchiò. La Madre, racconta Margherita Maria, «nel vedermi come fuori di me stessa, mi mortificò e mi umiliò con tutte le sue forze. Questo mi fece gran piacere e mi colmò d’una gioia incredibile, perché mi sentivo tanto colpevole e confusa, che il più duro dei trattamenti mi sarebbe sembrato troppo dolce». Suor Margherita fu in grado da allora di leccare il vomito e le feci dei malati, provando gioia e un sempre rinnovato fervore cristiano.

Il corpo e la fisicità dunque assumono una duplice veste:quella di fisico involucro legato alla vanitas, e quello di sintesi del creato e della sua perfezione, utile a testimoniare il rifiuto della tentazione attraverso la sua mortificazione.

estasi bernini luciano lapadula

Estasi della Beata Ludovica Albertoni, Gian Lorenzo Bernini

Luciano Lapadula

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